Piacersi di nuovo, una scelta per se stessi.
L’artista messicano Víctor Hugo Yáñez Piña, ha di recente esplorato il tema dell’autonomia nel creare o ri-creare se stessi. Le sue opere, “The Self made man & The Self made Woman”, raffigurano soggetti che, usando martello e scalpello, scelgono una forma nuova per il loro corpo.
La novità è che lo fanno da soli.
I canoni estetici sono modelli che definiscono la bellezza per una cultura o una società in un determinato periodo storico.
Sono molti gli elementi che influenzano il modo in cui viene percepito il bello, ecco perché questi standard sono cosi’ mutevoli e relativi. Ben diverso è riflettere sul cambiamento, sul percorso che ogni singolo individuo compie per il raggiungimento di un personale, intimo e originale canone estetico.
L’opera di Yáñez Piña, non vuole raffigurare la perfezione: sono protagonisti l’uomo e la donna che, sovrani del proprio corpo, compiono una scelta per se stessi, per piacersi di nuovo. Questo è il processo a cui assiste il chirurgo plastico, quando inizia un trattamento. Un esempio? La chirurgia combinata per la remise en forme post gravidanza.
Ognuno di noi ha una storia che ci rende unici.
Ognuno di noi ricerca l’affermazione attraverso il corpo che abita. A volte sono proprio quelli che ai nostri occhi appaiono difetti a renderci insicuri, insofferenti nei confronti di noi stessi, prima ancora che agli occhi del mondo.
Se un aspetto del nostro corpo non ci permette di riconoscerci allo specchio, non ci sentiamo completamente liberi. Non dovremmo preoccuparci di scegliere come apparire, possiamo rendere l’immagine di noi stessi più fedele a come ci sentiamo davvero. La chirurgia plastica fa questo: migliora difetti o imperfezioni ad un livello tutt’altro che superficiale, di immagine, puramente legato alla visione estetica. Tocca un livello più profondo, perché aiuta le persone a piacersi di nuovo e tornare ad essere completamente se stesse. (Testimonianze e Storie di vita)
Il corpo è lo scrigno di ciò che siamo, è attraverso il corpo che ci sentiamo parte del mondo, che affermiamo la nostra “bellezza”. La chirurgia plastica (quella sana) ne ha cura, rispetta questa autodeterminazione.
Non ricerca la perfezione, al contrario è il percorso verso l’armonia. Il bello non è una questione puramente estetica, si percepisce, e ciò è possibile grazie alla corrispondenza tra chi siamo dentro e quello che il nostro corpo mostra di noi. Per il chirurgo plastico la perfezione è equilibrio, ciò che ci fa sentire a nostro agio con il corpo, senza perdere di vista quello che siamo davvero.
” Come Chirurgo Plastico, il mio compito è
comprendere il senso della Bellezza e
aiutare le persone a migliorare la percezione del Sé”